Continua la nostra Rubrica di lettura, con i testi consigliati dai migliori professionisti di vari settori.
Oggi è la volta di un bravissimo giornalista, che oltre a lavorare con testate come Repubblica, è docente in diversi corsi universitari. E’ un onore per noi averlo nostro ospite e lasciamo che sia direttamente Roberto Zarriello a presentarsi al pubblico di Webhouse:
Giornalista, esperto di nuovi media e cultura digitale, sono presidente vicario per il Sud Italia dell’Associazione Giornalisti Specializzati Associati (GSA).
Docente a contratto di Web Writng, Editoria e multimedialità nel Master in Nuovi Media dell’Università di Foggia-Lecce, collaboro con le Cattedre di Organizzazione e Comunicazione degli Uffici Stampa-URP e Pianificazione Media e Comunicazione dello sport, della facoltà di Scienze della Comunicazione – Università La Sapienza di Roma, l’Eurac di Bolzano e altri istituti di formazione privata.
Scrivo di web, tecnologie e sport per Repubblica Bari con cui collaboro dal 2003. Collaboro con Espresso e Affari Italiani e ho pubblicato “Penne Digitali 2.0 – Fare informazione online nell’era dei blog e del giornalismo diffuso”.
Un professionista a tutto tondo, oserei dire. Anche a Roberto abbiamo chiesto quali sono i 3 testi che consiglierebbe a un appassionato di scrittura e giornalismo, ma anche di comunicazione generale. Ecco le sue scelte!
Professione giornalista
di Segio Lepri
Il libro aiuta a comprendere tutti i cambiamenti intervenuti nel mestiere del giornalista. Senza trascurare un po’ di storia e soprattutto la teoria (quand’è che un fatto diventa notizia? chi è il lettore?) e senza dimenticare etica e deontologia.
Il volume illustra in maniera didattica i diversi modi in cui deve essere trattata l’informazione: dal punto di vista concettuale (l’uso delle fonti, il lavoro di desk, la struttura della notizia e del servizio, la titolazione ecc.) e dal punto di vista linguistico. Affronta la gestione delle informazioni nelle sue varie forme e in rapporto alle nuove tecnologie.
La società dello spettacolo
di Guy Debord
E’ un libro di culto, uno di quelli che hanno segnato di più il mio percorso universitario. E pensare che è stato scritto nel 1967, agli albori dell’era televisiva, ha intuito con lucidità agghiacciante che il mondo reale si sarebbe trasformato in immagini, che lo spettacolo sarebbe diventato “la principale produzione della società attuale”.
Non è un libro propriamente giornalistico, ma aiuta a capire la comunicazione di oggi. Le intuizioni di Debord sono sempre molto attuali soprattutto in riferimento alla politica contemporanea.
Il mestiere di scrivere
di Raymond Carver
L’insegnamento della scrittura creativa è stato per Raymond Carver qualcosa di piú che un modo per guadagnarsi da vivere: cominciò negli anni ’70 a tenere le sue memorabili lezioni di Creative Writing – in un periodo segnato dalla devastazione dell’alcolismo – e quelle lezioni oltre a dare origine a una vera e propria tendenza letteraria furono per Carver un modo per riflettere sul senso del narrare e per confrontarsi con i grandi scrittori suoi maestri – da Cechov a Hemingway -, in particolare sulla forma della short-story.
Questo libro rappresenta davvero (come si legge nella quarte di copertina) il breviario di un artigiano della parola e un atto d’amore verso la letteratura.
Un terzetto di autori indimenticabile! Ringraziamo ancora Roberto per la sua disponibilità e ti raccomandiamo di seguirlo.
E tu hai letto uno o più dei testi consiglitai oggi? Parliamone insieme!