Ciao viaggiatori nel tempo! È un po’ che non ci sentiamo, ma a dicembre abbiamo avuto un bel po’ da fare! La Delorean si è trasformata in una slitta e io e Einstein abbiamo aiutato Babbo Natale nella consegna dei regali in ritardo! Ora che siamo diventati 7 miliardi nel mondo è difficile per il Babbo consegnare tutto in una notte, ma non lo dite a nessuno 🙂
Pronti per partire? Oggi dobbiamo fare un lungo viaggio…
Vi rimanderò indietro nel futuro!
Tempo di destinazione anni ’20: il secondo Futurismo di Depero
Sono gli anni ’20 e siamo di nuovo nel nostro bel paese per scoprire un movimento che per lungo tempo non è stato riconosciuto, ma che oggi viene definito Secondo Futurismo.
Molti critici consideravano il Futurismo Italiano concluso verso l’inizio della Prima Guerra Mondiale, in concomitanza con la morte di Boccioni e Sant’Elia, e l’allontanamento dei diversi artisti.
Tuttavia negli anni 20 emerge una seconda generazione di futuristi, spesso trascurati per via dei loro legami con il fascismo e Mussolini, tra i quali troviamo anche il pittore, scultore e designer italiano Fortunato Depero.
Mentre la prima generazione, pur volendo «portare l’Arte nella vita», si esprimeva soprattutto attraverso la pittura e le scultura, e rimase chiuso dentro gallerie e musei, la seconda generazione di futuristi si concentra su mezzi di comunicazione nuovi come la scenografia, l’arredamento, la moda, l’architettura e la pubblicità. Per questo motivo entrò veramente nella vita quotidiana della gente.
«L’arte dell’avvenire sarà potentemente pubblicitaria»
scrive Depero nel Manifesto dell’arte pubblicitaria del 1932.
Depero si concentra soprattuto nella scenografia e nella grafica pubblicitaria ed è infatti considerato uno dei più autorevoli realizzatori di manifesti pubblicitari, grazie anche all’intensa collaborazione con la fabbrica Campari, per la quale realizza annunci e manifesti.
Lo stile di Depero
Lo stile di Depero unisce insieme elementi del cubismo, del futurismo e del purismo tradotti in un linguaggio capace di colpire l’attenzione e l’immaginazione di un pubblico eterogeneo.
Nei suoi manifesti compaiono spesso delle figure che sembrano marionette per via del suo legame con il teatro e la scenografia.
Queste figure soggetti sono caratterizzate da forti linee e forme geometriche che rendono dinamica la composizione grafica, e dall’intersezione di solidi e parallelepipedi di colore uniforme.
Il carattere tipografico diventa parte integrante della struttura della pagina, vengono usate poche parole disposte graficamente insieme agli altri elementi, così da creare un’immagine unica e sintetica.
Ritorno al Futuro: lo stile di Depero oggi
Essendo un punto di riferimento nella grafica pubblicitaria e nella realizzazione di manifesti, lo stile di Depero continua a ispirare i designer di oggi, soprattutto quelli italiani!
Ecco alcuni esempi:
Conclusioni
Dai manifesti all’arredamento, dalle riviste ai calendari, lo stile di Depero è senza dubbio uno stile che lascia il segno e attira l’attenzione di chi lo guarda, ieri come oggi.
Che ne pensate? Vorreste usarlo in uno dei vostri prossimi design?
In ogni caso, ricordate che:
…il vostro futuro non è ancora stato scritto, quello di nessuno. Il vostro futuro è come ve lo creerete. Perciò createvelo buono.