Un progetto creativo, qualunque esso sia, richiede una progettualità a monte affinché non diventi frutto unico dell’improvvisazione.
Ma che cosa significa progettare? In breve, potremmo riassumere il concetto di progettualità come la realizzazione di una serie di operazioni secondo un ordine logico, dettate dall’esperienza:
- La raccolta dei dati (fase di studio del progetto, di elementi storici, case history ecc…)
- L’analisi dei dati (selezione ed estrapolazione delle informazioni rilevanti)
- Scelta (a seguito dell’analisi, e del confronto con quanto già presente sul mercato, si sceglie la linea guida da seguire)
- Definizione formale (si traduce la scelta in materiale concreto ed attività da svolgere)
- Verifica (il risultato prodotto viene sottoposto a verifica interna ed esterna perché sia chiaro ed efficace)
Seguendo questi step ci ritroveremo ad avere una serie di informazioni e materiali organizzati secondo logiche precise, analizzate e verificate che daranno organicità e chiarezza all’insieme.
Proviamo ad esempio ad applicare queste allo studio di un progetto per la realizzazione di un sito web o un’applicazione.
Dopo aver realizzato il primo brief col cliente (nel caso di un restyle di un sito web potete vedere esempi di domande pro-brief qui, oppure per progetti SEO qui), passare alla raccolta di dati significa iniziare ad analizzare che cosa esiste attualmente sul mercato (analisi dei competitors), quali risorse o soluzioni sono state trovate per progetti analoghi, ed arrivare dunque alla formulazione delle problematiche e possibilità del nostro caso. In questa fase è interessante prevedere delle sedute di brainstorming in team per cercare connessioni che potrebbero sfuggirci.
A questo punto diventa fondamentale scomporre il progetto analizzando le problematiche emerse e definendone le priorità. Ad ogni problema si cercherà quindi una soluzione più idonea così da giungere alla scelta definitiva. Restando sull’esempio considerato, in questa fase è tipico arrivare a definire l’architettura di un sito con uno schema ad albero, evidenziando le sezioni/pagine di maggior rilievo e tutte le problematiche e funzionalità che dovranno contemplare. Parallelamente lo stesso lavoro può procedere per le attività più strettamente creative e contenutistiche (grafica e copywriting).
Una volta posti, e scomposti, tutti i problemi per le varie aree operative che verranno coinvolte, si potrà procedere con la definizione formale (che saranno quindi wireframes, bozze grafiche/contenutistiche) da sottoporre al cliente finale.
Teniamo in considerazione, che, sebbene sappiamo che non sempre sia possibile seguire rigorosamente tutti gli step (per motivi economici e di tempistiche) proposti, se riusciamo ad attenerci a queste regole, matureremo ogni volta una consapevolezza maggiore di ciò che stiamo realizzando. Questo, per esempio, torna utile di fronte alla necessità di giustificare alcune scelte prese di fronte al cliente. Soprattutto quando inizierà con le fatidiche richieste del tipo “Vorrei che questo pulsante fosse rosso e lampeggiasse”, oppure “Mia moglie dice che l’azzurro non le piace”, avremo raccolto dati che giustificano le nostre scelte, e sarà più facile quindi trasferire le discussioni sul piano oggettivo e non soggettivo.
Per chi volesse approfondire questo aspetto, vi invito a leggere questo articolo uscito di recente su Usabilia, dove si analizza un approccio diverso da usare con i clienti in queste situazioni.
E tu, quali attività svolgi per arrivare alla definizione di un progetto? Discutiamone insieme