Quante volte capita di scrivere sui nostri profili Social dei post dai contenuti particolari di cui ci pentiamo col passare del tempo perché buttati lì in un momento di rabbia o di tristezza, oppure ancora di infinita gioia o euforia? Da quando Facebook, Twitter e Google+ sono entrati nella nostra vita, il nostro modo di comunicare è cambiato radicalmente e, purtroppo, si è facilmente esposti a rischi di brutte figure, non solo con gli amici, ma anche con estranei quali ad esempio il datore di lavoro attuale o il probabile futuro tale.
Coraggio: ora esiste un metodo per rimediare: si chiama Persona . Si tratta di un Software che attraverso sms e/o mail ci dà la sua valutazione dei nostri pensieri resi pubblici sui Social e su come viene reputato online l’utente: insomma, una sorta di giudice del comportamento virtuale. Il funzionamento è semplicissimo: ci si registra gratuitamente (ma solo per le funzioni base) e successivamente Persona provvederà ad una scansione dei nostri post personali in base ad alcune parole chiave che tiene in memoria e che distingue tra non pericolose e pericolose. Queste ultime vengono raccolte e identificate con un bollino rosso; sta poi all’utente decidere l’eventuale eliminazione per non urtare la sensibilità di chi lo segue, sia esso su Facebook, che G+ che Twitter. L’utente stesso però ha inoltre la possibilità di guidare il Software dandogli delle indicazioni che Persona metterà nel suo archivio e che non mostrerà mai nelle segnalazioni di divieto. Le parole che invece non verranno segnalate genereranno l’allerta inviando all’utente eventuali contenuti sgradevoli pubblicati dai propri contatti, seguendo le linee guida dei termini non consentiti nel database di Persona.
Leggendo bene tra le righe, avrete intuito che finora abbiamo parlato solo dei post, quindi del puro e semplice testo. E se ci interessasse avere un giudizio sulle foto? In questo caso la funzione è a pagamento: $ 7.99 per i sottoscrittori mensili, $ 19.99 per quelli annuali.
Fin qui tutto bello, tutto figo… ma è davvero tutto così? Bhe, se avete fatto caso, nel titolo ho aggiunto un “forse”, che proprio casuale non è. Nato all’inizio del 2013 per monitorare la reputazione online di aziende e cittadini, l’azienda ideatrice di Persona ha deciso dopo circa 6 mesi di rilasciare alcune versioni di prova il Software a diversi utenti. In realtà però a testarlo in anteprima è stato Mashable, che ha rilasciato un giudizio non proprio positivo: ad esempio, nonostante si sia proceduto all’eliminazione di diversi post “compromettenti”, Persona li ha comunque mantenuti tra i pericolosi. Oppure non ha più dato la possibilità di eliminare post su Facebook a causa di problemi con il sistema delle chiavi API.
Morale della favola secondo me? Ben vengano gli aiuti da parte della tecnologia, ma forse pensare un secondo in più prima di cliccare il pulsante “condividi” è ancora la migliore medicina. Voi che ne pensate?
Fonte: corriere.it