La scrittura on line non prescinde dall’ortografia e dalle regole base della grammatica italiana. I motori di ricerca, lo abbiamo già detto, premiano testi Seo friendly purché corretti e fluidi. Perciò, se scriviamo per il Web, prima ancora di curare la formattazione, dobbiamo evitare di incappare negli errori d’ortografia.
Il consiglio è di tenere sempre a portata di mano un buon dizionario d’italiano e una grammatica per soddisfare, in qualsiasi momento, dubbi ed incertezze. Questo articolo non si propone di passare in rassegna la miriade di regole che fondano la nostra amata lingua, bensì di stanare le sviste ortografiche più comuni e che, in ogni caso, condizionano la ricercabilità di un testo.
Questione di accenti
Nell’italiano corrente esistono due forme grafiche e fonetiche di accento: grave (è) e acuto (é). La regola generale è che le vocali a, i, o, u vogliono sempre l’accento grave. Al contrario la e prende l’accento acuto. Ma non si tratta di un dogma assoluto. Esistono parecchie eccezioni, perciò sarà meglio concentrarci sulla giusta grafia delle parole più usate.
Dovremo sempre segnare l’accento su:
dà (verbo dare)
lì là (avverbi di luogo)
sé (pronome)
né (e non, congiunzione negativa, né male né bene)
sì (affermazione)
sì (abbreviazione di così)
più
perché, poiché
bensì, così,
giù, quaggiù, laggiù
già
ciò
caffè
cioè
tè
Al contrario, non dovremo mai segnare l’accento su:
da (preposizione)
li (pronome)
ne (avverbio e pronome)
qui, qua (avverbi)
su (avverbio)
si (pronome impersonale)
no (negazione)
se (congiunzione)
te (pronome)
fa (avverbio)
blu (colore)
E sui verbi
egli fa
io so, egli sa
io do
egli va
io sto, egli sta
Spesso, poi, utilizziamo l’apostrofo al posto dell’accento. Un tipico esempio è la terza persona singolare del verbo essere
E’ stato lui a dirmi di andare errato
È stato lui a dirmi di andare corretto.
Tra i “dilemmi” dell’accentazione troneggia, poi, il se. Sé (pronome) è da accentare, mentre l’omografo se (congiunzione) non va mai accentato.
E se stesso?
Sfatiamo che scrivere sé stesso sia un errore. In realtà anche la forma accentata è corretta. È una prassi consolidata che ci spinge a non segnare l’accento sul pronome. La questione, comunque, contrariamente da quello che ci dicono a scuola, è dibattuta. L’Accedemia della Crusca consiglia di usare la forma non accentata ma di non considerare errore l’altra.
Questione di apostrofi
Un po’, invece, richiede l’apostrofo e non l’accento.
Ci sono parole che richiedono sempre l’apostrofo:
da’ − dai (imperativo del verbo dare)
fa’ − fai (imperativo del verbo fare)
sta’ −stai (imperativo del verbo stare)
va’ − vai (imperativo del verbo andare)
po’ − poco
mo’ − modo
qual è senza apostrofo, qual è una forma distinta da quale
be’ − bene
Vale la pena, dopo questa carrellata di esempi ortografici, soffermarci almeno sulle due regole grammaticali di base.
- L’accento tonico andrà segnato tutte le volte in cui ci sia il rischio di un’ambiguità di senso nel corpo della frase, come ad esempio con dà verbo e da preposizione semplice.
- L’apostrofo, invece, si usa per indicare un’elisione, cioè la caduta di una vocale finale o di una sillaba. È il caso di un po’ che richiede l’apostrofo per l’elisione della sillaba co
Con o senza la i?
Un altro errore ortografico abbastanza diffuso in rete è l’errata collocazione della i nel corpo della sillaba ce
Scriveremmo:
sufficiente
coscienza
conoscenza
scienza
superficie
province
efficienza
La regola grammaticale di riferimento è che se c o g sono precedute da vocale (es. micia, ligia) al plurale mantengono la i (es. micie, ligie). Se, invece, c’è una consonante a precederle (es. lercia, goccia, pioggia), allora al plurale la i scompare (es. lerce, gocce, piogge). Alcune eccezioni contemplano entrambe le forme (ciliegia, ciliegie-ciliege o provincia, province-provincie), sebbene la regola aiuti a fare chiarezza.
I verbi con la radice in gn (accompagnare, segnare, sognare) si scrivono con la i
nella 1a persona plurale dell’indicativo, noi sogniamo
nella 1a e 2a persona plurale del congiuntivo presente, che noi sogniamo, che voi sogniate
Attenzione alla z
Le parole che terminano in –àzia, -azìa, -èzia, -ezìa, -ìzia, -ìzie, -izìa, -ozìa, -uzìa, -ziòne, -àzio, -èzio, -ìzio, -òzio, -ùzio richiedono sempre una sola z.
Non vi resta che passare al setaccio i vostri testi e… Buon lavoro!