Diciamocelo, ultimamente il tempo passato sulle app di messaging è sempre maggiore. Almeno per me è così, tra gruppi di Whatsapp, bot di Telegram e chat di Messenger passo più tempo lì che nelle vecchie stream social.
Altra premessa! Tifo spudoratamente per Telegram, che è entrato come un coltello nel burro nella mia curiosità quotidiana. Cercherò però di essere obiettivo e analizzare la questione.
La situazione attuale delle app di messaging (Whatsapp, Telegram, Messenger, Snapchat, eccetera) è in pieno fermento e il futuro della promozione e dei social gioca in questo ambito forse una delle partite più importanti degli ultimi tempi e in diversi settori del social marketing e del customer care. Le recenti acquisizioni di Facebook e il continuo sviluppo degli altri concorrenti evolve costantemente la situazione.
Whatsapp gioca al momento insieme a Messenger la parte del protagonista: gli ultimi aggiornamenti di questi giorni permettono agli utenti di inviare ai propri contatti anche file in pdf e non più solo immagini o video. Un’apertura, questa, verso il comparto business non da poco se consideriamo la diffusione (quasi un miliardo di utenti) e la facilità di utilizzo. Faccio certamente prima a mandare un file pdf da Whatsapp che via mail. Inoltre, l’essere divenuto poco tempo fa anche multipiattaforma aiuterà certamente l’espansione in questo settore.
Tutta questa evoluzione come cambierà i nostri rapporti con i social? E sopratutto cosa cambierà nelle attività di promozione e social media marketing?
Come dicevo, è una delle partite più importanti sul panorama social degli ultimi tempi. Per scombinare veramente le carte, però, sono necessari alcuni presupposti tecnici. Credo che serva ancora un pò di tempo perché si possa iniziare a fare promozione “seria” su canali come Whatsapp, mentre diverso è il discorso per un engagement o per un costumer care più personalizzato.
Penso questo per delle carenze di sistema che hanno questi canali e che sono indispensabili per chi dovrebbe farci promozione. In primis la gestione di account aziendali da più profili e secondo, una piattaforma analytics degna di questo nome. Basta ripercorrere la strada intrapresa da Twitter o Instagram per comprendere che l’evoluzione è proprio questa: entrambe hanno prima aperto le piattaforme analytics e poi hanno dato modo di farci promozione. Quindi finché non vedremo questo, tutto ciò che possiamo farci sono artifici su cui abbiamo pochissimo controllo e riscontro.
Telegram nello specifico è forse quello più avanti: gli ultimi dati di diffusione e le adesioni di sempre più aziende e testate giornalistiche ci dicono che potrebbe affermarsi ancora di più e meglio dei concorrenti.
La possibilità dei channel, dei BOT (automazione dei canali, eccetera), la multipiattaforma migliore e la gestione condivisa pone al momento Telegram in vantaggio rispetto agli altri.
Facebook, dal canto suo, potrebbe svoltare con l’apertura di Facebook at work, versione del network pensato per le realtà aziendali e che andrebbe a sostituire app come Slack o Trello. Canvas, inoltre, è un primo segnale di un reale interessamento a un marketing rivolto al canale mobile, dove le app di messaggistica comandano indiscusse.
Più avanzato, invece, è il comparto engagement e customer care. Qui davvero l’evoluzione può portare le aziende a creare canali affiliativi più personalizzati e di maggior contatto con il cliente. Contattare quindi il cliente sui canali tradizionali e affiliarlo ancora di più tramite il messaging, potrebbe veramente aprire scenari nuovi e interessantissimi per tutti, operatori e aziende.
Questo è lo scenario indiscutibilmente molto interessante da seguire e, perché no, partecipare come protagonisti.
Intanto vi faccio un piccolo regalo, vi segnalo una app per Mac e Windows (gratuita) che permette di racchiudere in un solo ambito tutti i servizi di messaging attualmente presenti: si chiama Franz e la trovate qui.
Ovviamente vi aspetto nei commenti, sia per lo scenario messaging sia per dirmi cosa ne pensate di Franz, a presto!