Hashtag pro: strategie e tool per gli hashtag su Twitter

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Pubblicato il 25 Novembre 2014

Dal suo primo utilizzo nel 2007, l’hashtag è definitivamente entrato a far parte del linguaggio in rete.
Nato su Twitter, è stato via via adottato nella comunicazione di tutti gli altri social network, da Instagram, a Google plus, Youtube e infine Facebook, fino a uscire dalle conversazioni digitali per entrare anche nel linguaggio comune, compresi giornali e tv.

Solo negli USA vengono utilizzati più di 35mila hashtag, in tutto il mondo sono oltre 300mila (fonte wthashtag.com).
Con una diffusione così pervasiva, conoscerli e sapere come utilizzarli in maniera efficace diventa indispensabile.

Se ancora qualcuno si chiede (o ti chiede) cosa siano gli hashtag, la risposta è semplice.
L’hashtag è il simbolo # (in italiano, cancelletto) seguito da una parola chiave.

Queste parole vengono utilizzate per categorizzare un messaggio e possono essere molto utili, ma anche molto fastidiose se utilizzati male. Tutti dovrebbero vedere il video sugli hashtag di Jimmy Fallon e Justin Timberlake per capirlo.

#PerchéGliHashtag

La diffusione degli hashtag, abbiamo visto, è massiccia.
Se leggere “300mila hashtag” non basta, ci sono tante statistiche e ricerche che confermano che sì, se ancora non lo stai facendo, faresti bene ad usare gli hashtag.

È giusto, è utile, è necessario.

Come scrive Steve Cooper su Forbes nell’articolo “Making fun of hashtag instead of using them

Gli hashtag sono diventati nel social web il modo per filtrare conversazioni e coinvolgere le masse. C’è un motivo per cui gli show televisivi promuovono i loro hashtag.
Per chi viene dal marketing tradizionale può sembrare stupido o inutile utilizzarli, ma per i nativi digitali e i potenziali clienti non lo è.
Per loro, usare gli hashtag è naturale come inserire una query in un box di ricerca.

Al di là dello scarto tra l’Italia e gli USA sull’alfabetizzazione digitale, l’hashtag è entrato nel nostro linguaggio.
La forza degli hashtag sta nel distillare concetti, ma sta anche – e soprattutto – nel fatto di poter essere trovato nelle ricerche di Google e Twitter. In questo senso l’hashtag rende i tuoi contenuti visibili a tutti quelli che sono interessanti a determinati argomenti, anche se non fanno parte del tuo pubblico abituale.

#Numeri

L’hashtag è un elemento nativo di Twitter, ed ecco dunque alcune statistiche a conferma della sua efficacia.

L’infografica di Buddy Media è uno degli esempi più citati.

interazioni hashtag

I tweet con hashtag ottengono il doppio del coinvolgimento rispetto a quelli senza, inoltre il numero giusto di hashtag in una frase si ferma a 2.
I tweet con 1-2 hashtag ottengono il 21% di interazione in più rispetto a quelli con più hashtag, il cui coinvolgimento subisce un crollo del 17%.

Una ricerca proprietaria di Twitter stabilisce che se sei un utente e utilizzi un hashtag puoi ottenere fino al 100% di interazioni in più (2X), mentre se sei un brand il 50% (1.5X)

Per engagement in questo caso si intendono click e interazioni come RT, preferiti, risposte.

Dan Zarella in uno studio sui RT ha misurato l’effetto degli hashtag:

hashtag retweet

E ha stabilito che i tweet con uno o più hashtag vengono retwittati il 55% di volte in più.

#Tools: gestire e monitorare gli hashtag

Dunque gli hashtag non sono solo parole, ma ottimi elementi con cui costruire campagne di comunicazione. Per questo è importante usarli al meglio.
A supporto delle nostre attività esistono strumenti utili per la creazione e per l’analisi.

Vediamone alcuni:

Trendsmap
Un tool per visualizzare la mappa dei trend globali, nazionali e delle città. Nella versione pro si può avere uno storico delle tendenze e filtrare per utenti e parole.

Hashtagify.me

Uno degli strumenti più completi per analizzare hashtag. A partire da una parola si possono trovare gli hashtag correlati, la loro popolarità, la relazione con il termine di partenza e gli influencer legati a quell’hashtag.

RiteTag

RiteTag analizza gli hashtag di tendenza e le loro relazioni, è un ottimo supporto per scegliere gli hashtag migliori in base alla loro popolarità e diffusione. Segnala se si tratta di termini poco utilizzati o abusati. L’organizzazione visiva in barre colorate facilita l’analisi rapida a colpo d’occhio.

Twitalyzer

Un tool di analisi completo per Twitter, offre report sugli hashtag e gli argomenti twittati da un account

Twitonomy

Analizza i profili twitter, gli hashtag più utilizzati, i tweet e gli utenti che utilizzano di più quegli hashtag.

TweetArchivist

Analizza per un hashtag o una parola il volume dei tweet, i top users, le url più twittate e l’impression totale dell’hashtag.

#TrovaIlTuoHashtag

Conoscere tanti tool è utile se sai come utilizzarli in maniera strategica. Vediamo allora come a partire dall’analisi possiamo trovare gli hashtag migliori per i nostri tweet per iniziare a creare conversazioni tematizzate.

Primo passo: impara dagli esperti

Per la ricerca dell’hashtag giusto per te un punto di partenza può essere quello degli account più attivi e influenti nel tuo settore.
Parliamo di social media marketing e studiamo con Twitalyzer l’attività di alcuni utenti di riferimento sul tema come @SMExaminer @JeffBullas @Briansolis.

Twitalizer

Hashtag più utilizzati, analizzati con Twitalizer

Creo una lista di hashtag di partenza:

  • #socialmedia
  • #SMM
  • #twitter
  • #facebook
  • #contentmarketing
  • #marketingtips
  • #tools

Secondo passo: considera tutte le possibilità
Con l’elenco di hashtag e il tool Hashtagify.me analizza gli hashtag correlati, per valutare se ne esistono di interessanti.
Il tool ti permette non solo di esplorare le aree tematiche ma anche di valutare la popolarità delle parole consigliate.

Ricerca hashtag correlati con Hashtagify

Ricerca hashtag correlati con Hashtagify

Non tutti gli hashtag mostrati sono rilevanti per la tua attività, ma quest’analisi può aiutarti a trovare termini che con il primo tool non avevi trovato o preso in considerazione.

In questo caso potremmo aggiungere all’elenco: #business, #marketing, #social e #infographic

Terzo passo: scegli il meglio
Hashtagify ha altre opzioni avanzate (nella versione premium) per analizzare le caratteristiche di ciascun hashtag, ma per decidere quali hashtag scegliere tra le tante possibilità possiamo farci aiutare da altri 2 tool: Topsy e RiteTag.

Topsy

Confronto Hashtag con Topsy

Con Topsy possiamo confrontare il volume e la popolarità dei vari termini, con RiteTag possiamo valutare se si tratta di buoni, poco utilizzati o abusati.

Quarto passo: ultimi ritocchi
Prima di completare la scelta, controlla che gli hashtag selezionati non siano troppo generici e non vengano usati in contesti completamente diversi da quello in cui vorresti applicarli.

Ricorda inoltre alcuni buoni consigli:

  • #NonCreareHashtagTroppoLunghi: puoi aggregare più parole insieme ma senza rendere l’hashtag incomprensibile, difficile da usare o troppo lungo (i caratteri su Twitter sono preziosi!)
  • #Non #Taggare #Troppe #Parole: non fare come Justin Timberlake! Il messaggio è difficile da leggere e comprendere e peggiorano le interazioni
  • Utilizza un hashtag solo se pertinente ai tuoi contenuti e non per ottenere visibilità in flussi di notizie popolari
  • Non utilizzare hashtag troppo competitivi, rischi di far perdere il tuo messaggio nel flusso
  • Stai lontano dallo spam di hashtag come #RTforRT #FavoriteforFavorite #TeamFolloweback

#ComeUsareGliHashtag

Ok ci siamo, hai trovato gli hashtag, e adesso?
Ecco alcune indicazioni su come fare in modo che il tuo messaggio con il suo cancelletto, in mezzo a tutto il rumore, sia visibile e raggiunga il tuo pubblico:

  • Partecipa a conversazioni già esistenti sul tema
  • Crea discussioni nuove e organizza delle chat ad orari prestabiliti per confrontarsi sul #TuoHashtag
  • Promuovi eventi e contenuti con il #TuoHashtag
  • Crea contenuti rilevanti originali o divertenti da condividere
  • Fai advertising
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