E’ un po’ come quando ci si accorge sovrappensiero di aver inviato l’sms sbagliato alla persona sbagliata. Certo a volte non capita nulla di grave, ma se sei un dipendente di una, o forse la più, grande potenza del web (Google) le ripercussioni non potrebbero certo essere le medesime. Non sappiamo che fine farà il povero Yegge, certo è che dal suo “stream” sono uscite parole che da un po’ di tempo si respiravano nell’aria.
Quello che più lascia sconcertati è la lucida analisi che Yegge stesso però fa della concorrenza, in questo caso Facebook:
“Google + è una reazione istintiva basata sulla nozione errata che Facebook ha successo perché ha costruito un grande prodotto. Ma non è per questo che ha successo. Facebook è un successo perché ha costruito un’intera costellazione di prodotti, permettendo ad altre persone di fare il lavoro. Quindi Facebook è diversa per ogni utente. Alcune persone trascorrono tutto il loro tempo giocando a Mafia Wars, altri passano ore con Farmville. Ci sono centinaia o forse migliaia di diverse modalità di tempo a disposizione, quindi c’è qualcosa per tutti”
La forza di Facebook quindi sarebbe quella di essere riuscita a creare un sistema diverso per ogni utente, una mossa di marketing semplicemente stratosferica. Il problema resta però aperto: quale idea avevano quando è nato google plus? Possibile che nessuno fosse stato in grado di preventivare un possibile insuccesso? Ed infine… Non sarebbe meglio che google continuasse a fare ciò che ha sempre fatto al meglio e con un gesto di umiltà ritornasse indietro rispetto ad alcune scelte che tuttora restano inspiegabili?
Io, non so se anche tu, mi sto ancora chiedendo perchè debba vedere nei risultati di ricerca i +1 dei miei “amici” (che poi… che ne sai tu di quanto mi interessa l’opinione di tizio? Perchè dovrebbe avere più rilevanza di un testo ben scritto?), perchè tra un po’ dovrò vedere i +1 sui banner, perchè soprattutto devo mettermi a giocare su un social networks di nerd e montati che passano le giornate a postare un mix di affari loro ed articoli di nicchia? Ai posteri l’ardua sentenza…
Chiudo con una frase che parla da sè: “Noi – affonda Yegge – stiamo provando a prevedere quello che vogliono gli utenti. E’ sbagliato. Solo Steve Jobs ci riusciva“.
E tu, che cosa ne pensi?