Nel mondo HR si parla molto di “digital reputation”, ma quanto è importante essere se stessi e curare le cosiddette “soft skills” quando si cerca un lavoro?
Iniziamo a capire cosa s’intende per soft skills. Sono tutte quelle competenze trasversali di tipo relazionale e non hanno molto a che fare con abilità di tipo tecnico. La capacità di lavorare in gruppo, il senso d’appartenenza, la flessibilità e l’adattamento ai cambiamenti, l’attitudine alla creatività sono quelle caratteristiche che consentono di creare buone relazioni candidato-azienda.
La nostra vita è “always online” con l’utilizzo costante dei social per cui la divisione tra mondo offline/mondo online è quasi sparita. In questo contesto è necessario quindi avere una particolare cura della propria immagine, della reputation e consapevolezza che quanto mettiamo in rete può essere preso in considerazione dai recruiters quando cerchiamo un nuovo lavoro o vogliamo cambiare ruolo.
Non si può più barare al gioco, inventandoci esperienze pregresse non reali, perché sui social si è subito smentiti; appaiono chiaramente le nostre passioni, i nostri interessi e quindi anche le nostre soft skills.
Da recruiter ho preso spesso in considerazione non solo i cv e le lettere di presentazione che tanti erroneamente sottovalutano, ma alcuni social che mi hanno consentito di recuperare informazioni sui candidati. Il colloquio determina molto spesso la decisione finale ed a quest’incontro bisogna arrivare ben preparati, portando esempi di progetti o lavori, in particolar modo se si tratta di ruoli grafici/tecnici sul web, ma le piattaforme social hanno un ruolo di tutto rilievo per lo screening del personale.
Linkedin consente di diffondere non solo le hard skills, ma anche interessi ed attività complementari , tramite i gruppi a cui ci si è iscritti e la condivisione che è diventata sempre più viva nell’ultimo anno. Non deve essere considerato solo come un contenitore di cv, un “deposito statico”, ma una modalità di mettere a fattor comune esperienze. Come emerge dalla ricerca Social Recruiting Survey 2013 questa piattaforma è utilizzata dal 49% dei selezionatori.
Altro social analizzato durante le selezioni è Twitter , in quanto mette in evidenza l’interazione e l’attività social del candidato. In 140 caratteri sembra difficile esprimere la propria visione del mondo e farsi selezionare, ma gli hashtag consentono di creare una community all’interno della quale si possono rafforzare le relazioni con i followers. La Bio, infine, consente di presentare sè stessi in 160 caratteri e può essere un’ottima fonte di ricerca informazioni, in quanto è l’area in cui si inseriscono le specializzazioni e le passioni sempre precedute da un hashtag, per i twitteri più esperti.
Nella ricerca Social Recruiting, Twitter viene collocato solo al terzo posto dopo Facebook, social su cui i recruiters, tuttavia, si dividono tra “favorevoli” e “contrari”, come è stato più volte sottolineato durante la Social Media Week appena conclusa a Milano nell’evento “Saremo mai pronti per le #SocialHR?”. Alcuni selezionatori considerano FB un’intrusione nella privacy del candidato e quindi preferiscono affidarsi ad altre piattaforme per cercare contenuti in rete e farsi una visione d’insieme.
Grande attenzione viene data anche al “cultural fit” , con l’obiettivo di trovare risorse in linea con i valori aziendali sia nell’atteggiamento sia nelle passioni. Quest’attività è prerogativa soprattutto di recruiters interni, in quanto le società di head hunting non sempre hanno gli elementi necessari per fare un matching efficace.
Non è sufficiente essere presenti in rete per fare personal branding , ma bisogna fare networking, creare connessioni con una presenza di qualità. Caratteristiche che vengono considerate positivamente sono la curiosità, l’attitudine a sperimentare; l’apertura mentale al nuovo ed alla tecnologia sono plus che possono far spostare l’ago della bilancia a vostro favore.
Di seguito qualche “helpful tips”:
- coerenza: cercate di mantenere coerenza, inserendo sui vari social le stesse informazioni utili, in modo da non far sorgere dubbi ed incertezze nei recruiters.
- contenuti: create e condividete contenuti interessanti ed aggiornati. Non basta “esserci”, ma bisogna partecipare alle conversazioni e postare informazioni sui progetti a cui si è collaborato.
- fantasia: non eccedete con la fantasia. Qualche cv viene scartato a priori proprio perché troppo fantasioso. Di seguito un esempio molto originale e d’impatto, ma che potrebbe non essere idoneo a tutte le candidature.
- personalizzazione: il cv deve essere mirato per la posizione ed il ruolo a cui intendete candidarvi. Spesso occorre prepararne alcuni secondo le posizioni cui volete puntare.
- keywords: prestate attenzione alle keywords che possono essere utili ai recruiters per cogliere immediatamente i vostri skills. Spesso la lettura dei cv viene esaurita in pochi minuti, per cui ogni parola chiave può essere fondamentale per farvi contattare.
- link: non allegate molti attestati ai vostri cv, mettete semplicemente i link e puntate piuttosto sulle vostre esperienze.
- storytelling: molto utilizzato negli USA lo storytelling può consentire di raccontare le proprie esperienze in modo innovativo. Tenete presente che nei colloqui di lavoro spesso si considerano assodate le competenze tecniche, mentre si punta, come già precedentemente detto, sulle soft skills che possono essere ampiamente narrate con questa forma di comunicazione. Ricordate che “stories get attention and people remember the message” .
- social “alternativi” : usate anche altri social, come Instagram, G+ , QrCode, Pinterest e Flickr per condividere informazioni sulla vostra attività in particolar modo se vi proponete per ruoli creativi. Di seguito esamineremo alcuni esempi.
- video: per creare video da condividere su Youtube, potete consultare diversi manuali sulla rete o utilizzare piattaforme quali videocv che consente di presentarsi in modo innovativo ed intraprendente. Dovete prestare attenzione alla qualità del video ed alla durata che non deve superare i 2 minuti.
- piattaforme di recruiting online: utilizzate le nuove piattaforme che stanno nascendo online. Ad esempio, Jobyourlife è una piattaforma di recruiting online che utilizza la geolocalizzazione del curriculum. Sono nate anche Fan Page per mettere in contatto domanda ed offerta: vedi , per esempio, Jobgratis.com e servizi via Twitter quali Tweetmyjobs o communities su Gplus come, ad esempio “Passaparola lavoro Italia”.
Di seguito esamineremo alcuni social che possono essere scelti dai candidati per presentarsi in modo innovativo. Prestate attenzione alla posizione per cui desiderate candidarvi: un cv troppo innovativo può risultare non solo inefficace, ma addirittura negativo se il ruolo non è di tipo creativo o legato al mondo web e se l’azienda è molto “tradizionalista”.
Instagramvitae
Non ancora molto diffusi in Italia i cv su Instagram possono essere un’attività complementare al classico cv europeo. Gli Instagramvitae, nati dalla passione di un graphic designer, David Mas Parres, sono facili da realizzare grazie anche ad un tutorial che David ha pubblicato su Vimeo:
Infografiche
Si possono creare delle Infografiche che rappresentino le vostre competenze in modo visivo. Ad esempio, partendo da Linkedin, con programmi gratuiti quali Vizualize.me o altri disponibili online gratuitamente potete rappresentare Hard e soft skills in modo originale.
QR Code
Un’idea veramente originale è stata quella di Victor Petit che ha messo insieme media diversi per creare un CV unico. Il tutto è partito dal QR code e dal desiderio di far sentire la sua voce ed esprimere sé stesso mentre il recruiter leggeva il suo cv. L’idea è stata talmente vincente che Victor ha realizzato un video postato su Vimeo , video che è stato visto 320mila volte.
FLICKR e PINTEREST
Altri social visivi e molto utilizzati all’estero per diffondere i curricula sono Flickr e Pinterest. Su Flickr troviamo diversi esempi di cv fotografati (non molto originali per una piattaforma visiva) ed uno veramente innovativo che vi propongo.
Su Pinterest possiamo trovare varie infografiche e fotografie, ma anche idee molto originali.
Slideshare
Altra piattaforma ancora poco utilizzata in Italia per condividere i curricula è Slideshare. Ecco un esempio di Yuri che ha puntato su Kw che meglio rappresentano le sue skills.
Dopo aver analizzato le piattaforme ed i social disponibili verificate con attenzione se l’azienda per cui desiderate candidarvi è “sensibile” e promuove l’utilizzo delle nuove tecnologie. Alcune banche , ad esempio la BNL, invitano i candidati a creare il social cv sotto forma d’infografica, mettendo a disposizione una sezione del sito.
Considerate, tuttavia, che la reputation non si costruisce in un giorno, ma è frutto di un lavoro costante di aggiornamento delle informazioni, partecipazione attiva all’interno dei gruppi e deve essere mantenuta viva anche dopo un’assunzione. Il lavoro può cambiare, la reputation rimane.