Il foglio bianco: c’è da perdersi. Eppure quando ci troviamo davanti a un rettangolo vuoto e avviciniamo le dita alla tastiera, ci soffermiamo a pensare alla giornata di sole, al collega che rumoreggia con i tasti del computer, a quello che faremo la sera, ecc.
Nessun problema, è normale, ma prima o poi dobbiamo iniziare a scrivere.
Per facilitare il lavoro e scuotere i neuroni c’è un trucco: sto parlando di mappe mentali, non di caffè! Continua a leggere.
Storia di un inizio, un incontro e uno sviluppo.
Prendere nota nel modo più semplice e veloce: era questo l’obiettivo delle prime mappe mentali, ideate negli anni settanta dallo psicologo inglese Tony Buzan.
Gli studi sui vari metodi che la mente utilizza per elaborare i pensieri sono molti. Quello su cui si basa il funzionamento delle mappe mentali è la manifestazione del pensiero mediante associazioni.
In una mappa ci sono diverse relazioni: quella verticale, ad esempio, va dall’elemento generale a quello particolare, come
La relazione orizzontale rappresenta una suddivisione in parti uguali, come
L’argomento principale di solito sta al centro, da dove si diramano concetti e sottoconcetti.
Il risultato che ci troviamo davanti appare come un insieme di frecce, colori, forme geometriche e parole, dove vediamo rappresentato il ragionamento e l’incontro tra la parte logica e analitica del nostro cervello, il lobo sinistro, e quella creativa e intuitiva del lobo destro. È fantastico!
Da un concetto generale se ne sono formati decine di particolari, che ci hanno aiutato a provocare la nostra fantasia e a sviluppare nuove idee.
Che cos’è una mappa mentale?
Possiamo utilizzare una pergamena su cui disegnarla, ma alla fine del percorso non troveremo oro e pietre preziose. Può indicarci una via, ma viaggiamo solo con la mente.
La mappa mentale è
- una struttura dinamica, che ha un punto di partenza ma non ha una fine prestabilita
- una rappresentazione grafica di come noi associamo i concetti che ci passano per la testa
- uno schema che riduce la complessa aggregazione di pensieri che viaggiano tra i nostri neuroni
Scrive Umberto Santucci in Mappe mentali e scrittura (scaricabile qui)
“Una buona mappa è più semplice del territorio che rappresenta, usa forme e colori convezionali, non realistici, è ridotta o ingrandita […]. Se una mappa diventa molto complicata è meglio dividerla in diverse mappe più semplici”.
Come si legge una mappa mentale?
Quando associamo i concetti nella nostra mente, devi sapere che non lo facciamo in modo lineare, ma radiale: partiamo da un punto di riferimento centrale e da lì diramiamo i nostri pensieri. Ogni concetto che produciamo dal centro diventa la base di nuove associazioni e così via all’infinito, finché sarai soddisfatto del risultato e deciderai (consciamente o inconsciamente) di fermarti.
Aggiungere immagini, colori e altri segni ci dà la possibilità di visualizzare il nostro ragionamento e, perché no, di tornare indietro fino a un certo punto e ricominciare quando rischiamo di perderci in altri universi. Certo, anche smarrirsi per altre strade può aiutare, ma non dobbiamo perdere il nostro filo conduttore.
Arriva poi, infatti, il momento di leggere la mappa. Ecco quali sono le modalità elencate da mappementali.com:
- dal centro alla periferia leggiamo le informazioni dal generale al particolare
- dalla periferia al centro la lettura ci dà informazioni di generalizzazione
- una sola parte ci offre un aspetto o un contenuto particolare
- l’intera mappa ci fa vedere l’argomento nella sua totalità
- nei legami associativi possiamo individuare le varie relazioni non strutturate in gerarchia
Raggiungere l’obiettivo con una mappa efficace.
Ogni concetto, ogni immagine, ogni colore deve essere usato al posto giusto. Per rendere le mappe mentali efficaci, stimolare la produzione di idee ed evocare nuovi concetti, meglio seguire alcuni suggerimenti, che ho raccolto ancora da mappementali.com (e che ringrazio):
- iniziare con un’immagine colorata, che rappresenti l’argomento, aiuta a ispirarci
- utilizzare singole parole chiave per ogni ramo (puoi variare la dimensione del carattere o il colore in base alla loro importanza) evita di confonderci
- posizionare i concetti diversi tra loro su rami differenti mantiene l’ordine
- scrivere parole (o frasi quando serve) in modo chiaro facilita la lettura
- utilizzare la grafica aiuta a ricordare:
- frecce per collegare
- codici simbolici per differenziare le tipologie di informazioni
- figure geometriche per contrassegnare le aree
- figure a tre dimensioni per evidenziare
- immagini creative per facilitare il processo mnemonico e quello associativo
- colori per creare e ricordare
- dimensioni di font o rami per evidenziare o stabilire gerarchie
- i link a file, pagine web e altre fonti aggiungono materiale utile al lavoro
In quali occasioni servono le mappe mentali?
Creare una mappa può servire per produrre e sviluppare le idee.
Questo metodo è utile anche nel brainstorming per organizzare i pensieri e facilitare il confronto. Le mappe mentali aiutano a rappresentare concetti soggettivi in modo oggettivo e, in seconda lettura, interpretarli con obiettività.
I creativi saranno d’accordo con me che le mappe mentali sono ottime compagne di lavoro, ma chiunque le può utilizzare per risolvere problemi e prendere la giusta decisione, ad esempio, o per ordinare tante informazioni in categorie, per ideare metodi di catalogazione, per progettare iniziative e programmare eventi, ecc.
Perché utilizzare le immagini?
Tutti abbiamo colori, immagini o altri segni grafici che ci aiutano a ricordare meglio o identificare determinati concetti: utilizziamoli allora per sviluppare le idee e ottenere risultati facili da leggere e abbastanza chiari da rappresentare al meglio il nostro ragionamento.
Giovanni dalla Bona, formatore e consulente, ci informa che disegnando
- stimoliamo l’immaginazione e le associazioni
- sfruttiamo il potere visivo del cervello
- aumentiamo la capacità di ricordare
- ci rilassiamo e lavoriamo meglio
- sviluppiamo le capacità di visualizzare e percepire
Gli strumenti del web.
- XMIND è un software open source, utile per gestire brainstorming, mappe mentali e concettuali.
- MindManager (lo puoi provare gratis qui) somiglia ai programmi Office, permette la creazione di un solo tipo di mappa radiale, ma è semplice da utilizzare, chiaro e ricco di potenzialità.
- MindNode è supportato da Mac, iPhone e iPad: è facile da usare, ha una struttura semplice e intuitiva, è ideale per creare varie mappe in velocità da utilizzare come appunti.
- Axon ha un’interfaccia chiara, una buona grafica, ma è più difficile da usare di MindManager perché ha più funzioni possibili.
- Cayra è un programma gratuito per mappe mentali dinamiche.
- FreePlane è un’applicazione gratuita e compatibile con Windows, Mac e Linux.
- EdrawMindMap è un software gratuito per Windows che permette di inserire anche tabelle, grafici, ecc.
Scommetto che hai un tuo metodo per creare mappe mentali e suggerimenti su altri software da utilizzare. Condividi con noi le tue esperienze: scrivici nei commenti!