Arrivo.
Mi siedo in seconda fila.
Appoggio sulle ginocchia il mio blocco di fogli bianchi.
Alzo gli occhi di tanto in tanto. E ascolto.
Luisa Carrada parla di business writing. L’attenzione è alle stelle!
Testi di oggi.
Un ibrido tra oralità e scrittura. Una scrittura che, anche grazie al web, si presenta senza confini. Ecco presentati i testi di oggi.
Liberate dalla carta, le parole stanno ovunque e dilagano su dispositivi, luoghi e tempo.
Già, ce le portiamo dappertutto, e quante ne vogliamo.
Quando scriviamo, partiamo dalla prima frase, dove germoglia la nostra grande idea, e proseguiamo con informazioni, spiegazioni, storie e molto altro.
Attraverso le parole proviamo a trasferire un’immagine, un’emozione. E lo facciamo per trasmettere nel modo migliore il nostro messaggio, per coinvolgere i nostri lettori.
Dunque, le parole sono importanti e dobbiamo utilizzarle con correttezza, buon senso e amore.
Regole, consigli e raccomandazioni per evitare infarti linguistici.
- Non utilizzare il gerundio per unire le frasi.
- Crea un file e nominalo “black list”: qui inserirai la lingua omogeneizzata in cui ogni giorno ti imbatterai.
- Poi, giura che non la userai mai.
- Quando scrivi un testo aziendale, devi iniziare dalle informazioni su cosa fa l’azienda, poi, se vorrai, racconti il suo passato (un consiglio che vale soprattutto per i testi che saranno letti anche su mobile, in velocità).
- L’ordine delle parole conta, soprattutto all’inizio del testo.
- Frena le autolodi.
- Evita i verbi imperanti e paternalistici come consentire, permettere, mettere in grado… (quest’ultimo, ad esempio, presuppone che il soggetto non sia in grado).
Cosa vuole il cliente da un’azienda?
Innanzitutto vuole con-versare, che l’azienda gli parli conversando, mettendosi alla pari con lui.
Non partire dal prodotto, dalla sua descrizione e altri dettagli. Inizia dal problema del cliente, per poi arrivare al tuo prodotto. Mettiti dal punto di vista del cliente.
Le conosci le 3 P?
- Person
- Problem
- Pain
Concentrati su quale problema toglierai al cliente con il tuo prodotto.
Ma soprattutto, prima di scrivere, fatti le domande giuste!
- Qual è il bisogno preciso del cliente?
- Quale problema gli risolvi?
- Cosa vuoi che il cliente faccia, sappia, senta, dopo aver letto il tuo testo?
- Qual è il tuo obiettivo?
Scrivere per i nuovi schermi.
I tempi sono cambiati, ce ne siamo accorti anche attraverso i nuovi dispositivi su cui leggiamo. Ma come scrivere nel modo più adatto per questi schermi?
Innanzitutto identifichiamone le caratteristiche:
- manca il contesto,
- la prima schermata mostra solo l’inizio del testo,
- la colonna di testo è stretta e difficile da leggere,
- la lettura è fatta in mobilità, dunque con parecchie distrazioni,
- scrollare velocemente diventa un’azione naturale.
La soluzione?
Non scrivere meno, ma scrivere meglio. Inserire il messaggio principale all’inizio del testo. Utilizzare parole che formino espressioni chiare e veloci da comprendere. Evidenziare con i grassetti i termini più importanti e inserire qualche trucco grafico per vivacizzare e rendere più fluente la lettura.
- Punta sull’incipit: può rivelarsi la tua ancora.
- Non aver paura degli spazi nel testo: sono pause rigeneranti se creano armonia visiva.
- “I microtesti sono ambasciatori”: titolo, abstract, sottotitoli, caption sono gli elementi che invogliano il lettore a proseguire il racconto.
- Parola d’ordine, semplicità: periodi brevi (non più di 30 parole).
- Il verbo deve arrivare subito.
Care parole vi scrivo.
Come devono essere le nostre parole per un testo ideale?
- Concrete.
- Precise.
- Vivide (che creano immagini nella mente di chi legge).
- Belle.
E i verbi?
- Brevi.
- Naturali.
- Forti (devono muovere all’azione).
Grazie Luisa. Questa è solo una sintesi del tuo workshop, ma spero di essere stata utile a chi non ha partecipato. A presto.
E tu, carissimo lettore, che ne pensi? Qualche consiglio da aggiungere alla lista?