Hai subito un calo nelle visite al tuo blog, il tuo Instagram è pieno di “che bella foto” e le iscrizioni alla newsletter piangono? Ti aiuto con 3 suggerimenti così ovvi che proprio non è vero ma ci credo!
Avrai sicuramente notato che, ultimamente, gli articoli che leggi sono tutti uguali. Il fan club dei noi scriviamo per i motori di ricerca lotta un giorno sì (e l’altro pure) contro il Mazinga di turno che per il loro slogan utilizzano “l’utente è al centro di tutto”. Se trovassimo una strada comune che mette – più o meno – d’accordo tutti?
Ti propongo 3 strategie definitive per non stressare, annoiare, scocciare (e quanto c’è di più negativo sullo Zanichelli) il tuo lettore. Scommettiamo che le conosci tutte?
Stupidamente, ascoltare
Sembra assurdo, vero? Spesso dimentichiamo di fare la cosa più ovvia ma anche più complicata di questo noiosissimo mondo: ascoltare il lettore. Quante volte ignori (sì, ti vedo) i commentio perché magari non ti piacciono o, più semplicemente, ti sembrano riduttivi? Ti faccio un esempio: interno giorno, si illumina il cellulare, notifica di Instagram. “WOW, che bella foto”. Sbuffi forte: l’ennesimo commento di qualche bot di Instagram, nemmeno guardi chi è che ti ha commentato. Stessa storia per le email che WordPress continua ad inviarti: “Viagra” è l’oggetto più inflazionato nei commenti del tuo ultimo articolo. Ti scocci, segnali l’email come spam e via.
Non vi è nulla di più sbagliato: i commenti sono oro colato per il tuo business. Ne abbiamo parlato in un precedente articolo, puoi approfondire qui. Ti dicono in che direzione sta andando la tua strategia online. Si potrebbero definire il termometro del tuo blog o del canale social, il tuo bollettino medico. Ricevi molti commenti spam sul tuo blog? Forse è ora di dare una bella ripulita al tuo profilo backlink e cercare una strategia migliore, con contenuti che siano profilati in modo nettamente diverso. Hai solo apprezzamenti da inglesi super palestrati o tatuatori alle prime armi sul tuo canale Instagram? Nonostante l’algoritmo forse è il caso di ragionare su contenuti che creino (non ti emozionare, lo scriverò una volta soltanto) engagement più in target con i tuoi obiettivi di business.
Presta, poi, particolare attenzione a quello che i tuoi lettori scrivono “sotto i tuoi post” (intesi come persone che leggono i tuoi contenuti di qualunque genere: video, testo, immagini – gli utenti , insomma). Sono loro che dirigono il gioco, tu puoi solo assecondare il mare , non puoi cambiare il vento. Redigere un piano editoriale seo oriented e basato sulle user personas ti aiuta a dare una direzione al tuo business. Le persone , le relazioni che crei con essi , le loro reazioni – invece – ti fanno capire come modificare in corso d’opera la tua strategia digitale.
Quando stai per disegnare un nuovo contenuto (sì, per me un contenuto si disegna, si progetta, si assembla: non è che ti metti lì e pensi “voglio parlare di questo” – non funziona così!) fermati a ragionare tenendo anche in considerazione il feedback dei tuoi lettori e dei (non) lettori, bot e dintorni.
Questo tipo di analisi ti dirà esattamente su quali contenuti lavorare e quali azioni “tecniche” (come ad esempio la pulizia del tuo profilo backlink) dovrai intraprendere.
Un’altra analisi che puoi condurre attraverso l’ascolto è quello dei feedback degli utenti che chiedono di interagire con te attraverso il box dei commenti del tuo blog e dei tuoi canali social, con l’email o nelle recensioni su forum e dintorni. Ascoltali, cerca di risolvere i loro problemi.
Un buon contenuto è quello che risolve un problema, indipendentemente dalla piattaforma sulla quale è caricato.
Scegli l’onestà e l’autenticità
Sei indeciso su cosa pubblicare sui tuoi canali ogni giorno della tua vita? Tranquillo, non sei solo: è normalissimo. Tutti hanno dubbi, anzi, chi si occupa di contenuti (bada, di qualunque tipo) ha sempre tre domande al mattino:
- qualcuno leggerà i miei contenuti?
- ma di che cosa posso parlare oggi?
- lo hanno già detto, posso mai dirlo anche io?
Puoi tranquillamente risponderti di sì a due domande su tre, alla terza ci arriviamo tra un attimo. Sì, ci sarà sempre qualcuno interessato ai tuoi contenuti perché le persone amano scoprire punti di vista sempre nuovi: siamo persone e come tali siamo curiose ostrichette che vogliono soddisfare la propria curiosità. E sì, se qualcuno ha già detto qualcosa non lo dirà mai come lo diresti tu. Le persone amano (e seguono, soprattutto) chi ha una propria opinione, un proprio modo di dire le cose e, soprattutto, idee che nascono dal proprio vissuto. Parliamo di autenticità, baby.
I lettori sono un po’ stanchi dello spauracchio dell’originalità a tutti i costi. Ok, è l’ennesima ricetta della torta al cioccolato ma è la tua variante e va bene così. Semplicemente, mettici il tuo ingrediente segreto: te stesso. Ora non dico di seguire pedissequamente il mio consiglio nel più macabro dei modi ma di “condire” il tuo contenuto con la tua storia, la parte più autentica di quello che fai.
La passione per un argomento, dire la propria seguendo gli insegnamenti delle esperienze che ti sono capitate, anche i fallimenti: si chiama autenticità (e non può insegnartela nessun corso online). Le persone riconoscono i contenuti autentici e li apprezzano. Gli utenti scelgono consapevolmente l’autenticità di un contenuto rispetto ad un esercizio di originalità a tutti i costi.
L’autenticità è la risposta alla terza domanda, quella che ti poni appena accendi il pc al mattino: “e oggi cosa scrivo?”. Tu comincia a scrivere di quello che sai, di quello che ti accade, di quello che stai imparando e di come sbagliando si impara. Esponi il tuo modo di vedere le cose al tuo lettore e chiedigli cosa si aspetta da te. Le risposte (vedi strategia dell’ascolto) ti serviranno per la produzione di contenuti che rispondono esattamente alla domanda degli utenti. Non è forse proprio quello che ti serviva per non annoiare le persone con contenuti che potrebbero interessare solo a te?
Altri due suggerimenti, legati alla strategia dell’autenticità (e non all’originalità ad ogni costo) sono l’importanza di mantenere le promesse e la sincerità. Due capisaldi che chiunque dovrebbe mantenere in ogni rapporto, sopratutto con il lettore. Se nel tuo title annunci qualcosa di miracoloso e poi non riesci a supportare la tua tesi in modo efficace stai tradendo la tua promessa e l’aspettativa che avevi creato nel lettore.
Mantieni sempre le promesse che proclami nel lancio del tuo contenuto. Il lettore è permaloso e ti abbandona se si sente tradito. Semplicemente, causa-effetto.
Allo stesso modo, la sincerità nei confronti del lettore è sacrosanta: cerca di essere onesto ed onesto. La leva dell’empatia scatta nel momento in cui il lettore sa che può imparare da te perché hai provato in prima persona un disagio, hai creato una tua personale soluzione ad un problema. Insomma, sei autore del tuo contenuto in modo totale e sincero. Premia, ti assicuro che premia.
Risolvi un problema
Gli utenti sono online per tre motivi vecchi come il mondo: informarsi, imparare, perdere tempo (anche chiamato divertirsi guardando video stupidi con protagonisti i nostri miti ci gatti). Nel mio elenco manca la principale motivazione per cui l’utente si connette ad Internet, oltre per stalkerare l’ex di turno. Parliamo del “come si fa…” seguito da keyword di cui nemmeno tua nonna conosce l’esistenza.
Impara a capire quali sono i problemi più frequenti nel tuo pubblico. Hai tantissimi strumenti a disposizione: puoi tranquillamente chiedere ai tuoi utenti di quali argomenti vorrebbero leggere oppure puoi affidarti a quello che viene chiamato inbound marketing (si presuppone che tu sappia di cosa sto parlando, lavorando nel digitale o comunque lavorando “con” il digitale) e quindi stabilire un funnel di vendita che porti ad intercettare le esigenze dei tuoi utenti attraverso i contenuti che rispondono proprio al loro bisogno di risolvere uno specifico problema.
Ah, ti avevo detto 3+1, vero? Beh, la formula segreta per non annoiare i tuoi utenti è quella di far finta di essere uno di loro per un’intera settimana: metti il tuo telefonino ed il tuo pc in “modalità utente” e comportati come chi usufruisce del tuo servizio o compra il tuo prodotto.
Un esempio?
Vendi infoprodotti per piccole imprese? Non capisci una mazza di marketing, allora. Come farai a comprendere tutti quei paroloni e quei termini in inglese: “tunnel di marketing”? Ma che significa?!?!
Soluzione: scrivi delle guide introduttive su come scegliere il giusto professionista al quale affidarti, come leggere un preventivo o – se vuoi aiutare l’imprenditore di turno – realizza un mini – glossario per interpretare gli articoli del guru di torno.
Ecco: mettiti nei panni del tuo utente e cerca di pensare come lui.
Vedrai quante idee avrai!