Partiamo con il dire che ci sono eventi ed Eventi. La differenza non è tanto la “E” maiuscola quanto il contenuto e l’aria che si respira. Ho partecipato ad eventi molto belli, organizzati in maniera impeccabile ma che mancavano di anima.
L’anima è fondamentale: ti fa sentire in famiglia, ti fa sentire parte di un gruppo, ti coinvolge. Ti rende fiero di poter dire: “Io c’ero”. Ecco, è questo a cui mi riferisco quando parlo della Smashing Conference 2012.
Tenuta a Friburgo dal 17 al 18 settembre, la conferenza è stata organizzata dal team di Smashing Magazine, portale internazionale di web design che vanta milioni di visitatori in tutto il mondo. Un’autorità nel mondo del web.
La prevendita dei biglietti è iniziata verso fine maggio ed è finita 24 ore dopo l’apertura: tutto esaurito. Incredibile. In fondo parliamo dell’evento dell’anno, l’evento che tutti i web designer desideravano e che io personalmente aspettavo con ansia.
Non riesco a spiegare a parole cosa ho provato quando ho messo piede dentro alla sala ma è stato come entrare in un luogo sacro, una chiesa del web, nel quale 16 dei più grandi professionisti a livello mondiale discutevano delle ultime tendenze. Professionisti del calibro di Andy Clarke, Mark Boulton, Jeremy Keith e Aaron Walter.
Non mi sembrava vero poter stringere la mano alle persone che hanno contribuito all’evoluzione del web grazie ai loro libri e alle loro intuizioni: non si trattava di un rapporto professore-studente bensì di quello fra maestro-allievo, quel tipo di rapporto di ammirazione e stima. Il bello poi, è che gli stessi guru non si sentivano maestri ma allievi, non sedevano su un piedistallo e ti guardavano dall’alto in basso ma si presentavano con la stessa curiosità di un apprendista.
Ogni talk trattava una sfumatura diversa del web: tipografia, design e progettazione, rapporto con i clienti, CMS, HTML/CSS; tutti di altissimo livello. In particolare sono rimasto letteralmente estasiato dal contributo sul “Responsive Design” di Andy Clarke e Jeremy Keith, dall’intervento di Mark Boulton e da quello sulla tipografia tenuto da Tim Ahrens.
Per i più accaniti, oltre alla conferenza, sono stati organizzati dei workshop ai quali purtroppo per potuto partecipare, sia per questioni di tempo, sia per la poca disponibilità di biglietti: anch’essi esauriti in pochissimo tempo.
Ma l’Evento che si rispetti, quello con la “E” maiuscola qual’è stata la Smashing Conference, non è fatto soltanto da guru e qualche talk interessante ma anche da chi vi partecipa. In tutto 300 persone fra designer e sviluppatori da tutto il mondo: Serbia, Svezia, UK, Germania, Spagna, USA. Un luogo in cui fare molte conoscenze insomma, un luogo in cui le culture si mescolano sotto un’unica bandiera, quella di internet. Tutti con quella voglia di imparare e mettersi in gioco che contraddistingue il nostro lavoro da molti altri.
E’ stata un’esperienza fantastica che spero di ripetere al più presto, sia per quanto riguarda la mia formazione, sia per le numerose persone che ho avuto il piacere di conoscere. Chissà che magari alla prossima Smashing Conference potrò incontrare qualcuno di voi.