L’utilizzo dell’e-mail marketing si è diffuso di pari passo con quello di internet ed è tuttora in crescendo.
Oggi nonostante i social network e le nuove tecniche di coinvolgimento dei clienti, l’e-mail marketing rimane un mezzo fondamentale: raggiunge 1,9 miliardi di persone online sui 2 miliardi totali.
Per parlare di e-mail marketing però è necessario fare una prima distinzione tra DEM (direct email marketing) e newsletter.
Si intende per DEM una singola comunicazione ad indirizzi mail che non hanno dato il loro consenso diretto all’azienda, sono solitamente liste acquistate da terzi, in questo caso si “spara nel mucchio” cercando di raccogliere nuovi interessati, rischiando però di finire nei filtri antispam.
La newsletter invece si basa su informazioni e comunicazioni inviate a chi ha espresso il consenso ed ha deciso volontariamente di iscriversi, è uno strumento strategico che se ben utilizzato porta i suoi frutti.
La newsletter come strumento per la fidelizzazione
La creazione di una newsletter viene presa in considerazione dalla maggior parte delle aziende che decidono di investire sulla fidelizzazione, l’informazione e il raggiungimento di nuovi utenti grazie ad azioni di condivisione.
La si usa come strumento di promozione, è fondamentale quindi per i siti e gli e-commerce riuscire ad ottenere il permesso per entrare in contatto con l’utente in modo da costruire un database sul quale lavorare.
Ci sono numerosi vantaggi per chi adotta una newsletter ben fatta:
- tiene alta l’attenzione su promozioni, novità in azienda e novità relative all’ambiente in cui si opera
- racconta la realtà dell’azienda e dello store, rendendola più umana agli occhi dei clienti
- porta traffico sul sito e vendita sul retail online
- ha tassi di conversione elevati che possono essere facilmente monitorati
Come deve essere la newsletter per fare un’efficace campagna di e-mail marketing?
Less is more: deve essere utile, empatica, discorsiva e divertente e deve riflettere la brand identity dell’azienda. Utilizzare quindi un tono informale, un linguaggio umano evitando termini troppo specifici e lasciandosi andare ad un po’ di umorismo.
I contenuti sono importanti, come è importante capire cosa interessa davvero all’iscritto e cosa possiamo “regalargli” in cambio della sua attenzione e del passaparola.
I rischi
Come detto poco fa, less is more. Non è necessario riempire l’utente di mail e di informazioni, la newsletter va calendarizzata senza esagerare, il rischio di saturare gli iscritti è sempre dietro l’angolo e con un semplice click possono cancellarsi.
È importante saper bilanciare tra i contenuti utili e la pubblicità e decidere quale sia la giusta frequenza d’invio.
In base agli obiettivi dell’azienda verrà strutturata secondo un piano editoriale e conterrà:
- il campo “from” dove apparirà il nome dell’azienda e deve essere sempre uguale;
- l’oggetto: deve suscitare curiosità e anticipare i contenuti senza superare i 30 caratteri;
- il testo: chiaro, leggibile, corretto, con evidenziati i passaggi più importanti;
- la personalizzazione: rivolgersi sempre ad un nome “Ciao Martina” e in caso di uno store proporre prodotti o promozioni in base agli acquisti già effettuati;
- le immagini: d’impatto, originali e gradevoli;
- call to action (CTA): dove vogliamo portare l’utente;
- strumenti per la diffusione dei contenuti: inserire dei pulsanti e dei link che permettano di condividere sui social;
- modalità di cancellazione: deve essere sempre presente alla fine della mail.
La newsletter è un efficace strumento di marketing che può aumentare il traffico al sito web, consolidare la relazione con i clienti, contenere degli speciali codici sconto da scaricare e rafforzare il marchio aziendale.
I risultati dell’e-mail marketing devono essere monitorati dopo ogni invio.
I principali tool, come Mailchimp, consentono di avere una sensibilità diretta sull’indice di gradimento dei contenuti attraverso una reportistica dettagliata riguardante il bounce rate, la disiscrizione, le segnalazioni di spam e il tasso di apertura delle e-mail.
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