Mamma ho avuto uno strano incubo: ho sognato di essere tornato indietro nel tempo…
Calma non era un incubo, sei davvero tornato indietro nel tempo! Hai fatto un viaggio alla scoperta della storia del Design Grafico.
Fino a ora siamo stati negli anni ’80, dove abbiamo conosciuto il Memphis Design, negli anni ’30 con Tin Tin e la Ligne Claire, poi siamo andati negli anni ’50 a scoprire il più importante stile di progettazione grafica del XX secolo, lo Swiss Style, negli anni ’20 dove abbiamo scoperto il Secondo Futurismo di Depero e infine negli anni ’60 con il Push Pin Studio.
Dove ci porterà oggi la nostra Delorean?
Tempo di destinazione anni ’10: la grafica Liberty
Oggi facciamo un salto indietro davvero lungo e torniamo un po’ alle origini, quando tutto è iniziato.
Siamo nel primo decennio del ‘900, nel periodo più intenso della Rivoluzione Industriale. Le città crescono, la produzione passa da artigianale a industriale proponendo un numero maggiore di prodotti a un costo accessibile e portando la società a sentirsi, per la prima volta, di massa.
In questo contesto nasce l’esigenza di uno strumento che aiuti gli esseri umani a comunicare tra loro, che aiuti i grandi magazzini così come i piccoli negozi a darsi un’immagine ben definita per richiamare l’attenzione dei consumatori. È così che ha origine la grafica pubblicitaria e il design grafico diventa un mezzo per esprimere e comunicare nuove idee.
Lo stile grafico che nasce in questo periodo si intreccia con le correnti artistiche allora diffuse che respingono ogni ricorso agli stili del passato per ispirarsi direttamente alla natura e alle sue forme, in particolare alla linea che l’artista belga Henri Van Del Velde definisce così
“la linea è una forza che agisce in modo sinuoso e scattante”.
Lo Stile Liberty
Ne deriva quindi uno stile con un accentuato linearismo che esalta la stilizzazione, la ricerca formale e la funzione simbolica e che è conosciuto universalmente come Art Nouveau (“arte nuova”), ma si diffonde in tutto il mondo sotto nomi diversi: in Germania prende il nome di Jugendstil, in Gran Bretagna di Modern Style o Studio Style, in Spagna di Modernismo.
In Italia viene chiamato Stile Liberty dai magazzini londinesi di Arthur Liberty, che esponevano oggetti d’arte e tessuti disegnati in stile Art Nouveau.
Questo stile è una vera e propria rivoluzione estetica e influenza tutti i campi del design e delle arti figurative. Nella grafica trova la sua massima espressione nel manifesto.
Il manifesto nasce originariamente con lo scopo di divulgare le notizie nel più breve tempo possibile. In questo periodo inizia a essere utilizzato per scopi pubblicitari e commerciali.
Per questo motivo la composizione passa dall’uso di ampie descrizioni testuali all’uso di testi più brevi, a volte una sola frase o una parola, che accompagnano e in alcuni casi diventano parte integrante delle immagini, le quali assumono un ruolo sempre più determinante.
Sono tantissimi gli artisti che si cimentano nell’arte del manifesto: i più famosi sono sicuramente Henry Van de Velde, Alphonse Mucha, Toulouse-Lautrec, in Italia Marcello Dudovich e Aleardo Terzi, che realizzano, per circa vent’anni, una serie di manifesti per le Officine Grafiche Ricordi e la ditta Mele.
Ritorno al futuro: lo Stile Liberty oggi
Questo stile sarà arrivato fino ai giorni nostri? Personalmente è uno degli stili che adoro di più e non c’è città europea che visito senza andare a cercare un edificio, una stazione della metro o un museo che ne esponga le opere. E credo che questo sia già un segno di come sia contemporaneo.
Se non sei convinto, dà un’occhiata ai lavori di questi designer:
Conclusioni
Anche per oggi il nostro viaggio nel futuro è terminato, spero che questa epoca ti sia piaciuta! Per me è stato uno dei viaggi più belli perché ci ha fatto scoprire le origini della grafica pubblicitaria.
Ora…
Tornerò a casa nel mio anno 1985.
Ops, volevo dire 2017! 🙂