La SEO è una battaglia – più che un settore – in cui la probabilità di vittoria aumenta quando si sta un passo più avanti dei propri competitor. Si tratta di una rincorsa all’aggiornamento e alle novità, non fine a sé stessa ma subordinata alla capacità di interpretazione e di test di nuovi accorgimenti. Prove ed errori e ancora prove ed errori.
Cosa vale la pena dunque provare nel 2017? Ecco le mie personali scommesse.
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La crescita delle Accelerated Mobile Pages (AMPs)
Le AMPs sono un protocollo open-source che consente a ogni Webmaster di creare delle pagine che si caricano in modo quasi istantaneo su dispositivi mobili. Cosa vuol dire? In parole povere: non è un mistero che la velocità di caricamento di una pagina sia uno dei fattori che più influenzano il posizionamento di un sito web. I bene informati ci dicono che Google ha già iniziato a favorire le web in cui è indicato lo stato AMP. Grazie a un codice HTML e CSS “più leggero” (le pagine caricano più di 4 volte più velocemente e utilizzano circa 8 volte meno dati) e grazie al fatto che il contenuto AMP è memorizzato nella cache cloud e non “spedito” dal vostro server, potrete garantire agli utenti del vostro sito una esperienza di navigazione decisamente ottimale. Tutto questo influenzerà il posizionamento nel 2017? Io sono pronto a scommetterci.
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Verso una prospettiva ibrida per il Marketing Digitale
Il cammino è tracciato ed è tutto merito degli utenti, che oggi sono molto più consapevoli e “sofisticati” nelle loro ricerche online. L’utente che clicca su un sito da dispositivo mobile si aspetta la stessa esperienza di navigazione di chi si collega da desktop. Allo stesso modo, chi clicca su annunci a pagamento si aspetta un’esperienza di navigazione comparabile a quella ottenuta cliccando su risultati organici. Dulcis in fundo, anche i più ferrei amanti del motore di ricerca iniziano a utilizzare i social network non solo per passatempo, ma anche come canali informativi utili per diverse azioni online (acquisti, eventi, materiale informativo).
Quindi? Le varie figure operanti in seno al Marketing Digitale dovranno sempre più cooperare e sviluppare una strategia comune. La proverbiale “trasversalità” del SEO Specialist diventerà un attributo indispensabile, per sviluppare una strategia davvero “organica”. Inoltre, questa progressiva “ibridazione”, potrebbe progressivamente influenzare anche i fattori di ranking. Mai come oggi, nel pensare e realizzare un sito bisogna pensare all’esperienza dell’utente (il che non significa smettere di fare SEO, ma tutto il contrario).
- Ottimizzazione e ricerca vocale – l’importanza dei featured snippet
Di cosa si tratta? I featured snippet (conosciuti anche come “rich answer” o “direct answer” – davvero cacofonici se tradotti in italiano) sono una risposta sintetica a una domanda digitata da un utente su un motore di ricerca. Ecco un esempio:
Perché sono importanti? Guardate l’immagine di sopra. La finestra del featured snippet contiene anche un link alla fonte, da cui Google ha “estratto” la risposta alla domanda digitata. Una bella calamita, anche se benefici e perdite cambiano da query a query. Ma non solo. I featured snippet sono forse ancora più importanti quando si parla di ricerca vocale: ogni volta che un utente fa una ricerca per cui una delle pagine del vostro sito è posizionata in un featured snippet, si otterrà da Google un riferimento diretto al proprio sito e al proprio marchio. La ricerca vocale sta crescendo in modo progressivo in tutto il mondo: servono altri motivi per ottimizzare il vostro contenuto per comparire nei featured snippet? Ecco come fare:
- Ricerca di long tail keyword: identificate le ricerche più frequenti nel campo di appartenenza del vostro sito;
- Create un contenuto che contenga una risposta diretta a queste domande. Includete nel contenuto la domanda stessa e una risposta diretta. La cosa davvero fantastica è che per le “rich answers” è più importante la struttura del contenuto e della risposta, rispetto alla authority del vostro sito 😉
- Inserite delle risposte pertinenti e – soprattutto – utili! Questo non è fondamentale al fine di comparire nel featured snippet ma è imprescindibile per massimizzare i risultati. Comparire in un featured snippet con un contenuto mediocre e poco interessante significa perdere migliaia di potenziali click. E non è quello che vogliamo, vero?
- Rendere questo contenuto visibile, sia agli utenti che ai motori di ricerca (assicuratevi che sia facilmente accessibile navigando sul vostro sito e che sia letto dal robot di Google)
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La rivincita del contenuto “denso”
Il marketing digitale, dal punto di vista dei contenuti, ha conosciuto due grandi “filoni”. Durante i primi anni, fare correttamente SEO copywriting significava produrre dei testi sintetici. Nel corso degli ultimi anni, questa tendenza si è ribaltata: articoli informativi, lunghi ed esaustivi, che “disossino” un argomento da cima a fondo. Ma chi ha detto che la densità sia in antitesi con un contenuto lungo ed esaustivo? Io credo che nel 2017 la migliore strategia per produrre dei contenuti ottimizzati in ottica SEO, sia conciliare lunghezza e densità. Certo, è molto difficile – significa sviscerare un argomento. Ma quando mai si è detto che sarebbe stato facile?
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Pertinenza grafica e nuovi filtri di ricerca: svolta nella SEO per immagini?
L’algoritmo “Show and Tell” di Google Immagini si basa sul modello Inception V3, che utilizza un decodificatore di immagini in grado di riconoscere il contenuto di un file grafico con un grado di accuratezza del 93,9% (la percentuale era del 91,8% nel 2015 e del 89,6% nel 2014). Il modello Inception V3 riconosce con più accuratezza i diversi oggetti di un file grafico e restituisce una descrizione più dettagliata e precisa (l’encoder prima provvede a scomporre l’immagine e ad associarla a diverse query, poi associa queste query tra loro in maniera logica).
Inoltre, non dimentichiamo che da alcuni mesi è possibile cercare immagini su Google tramite la ricerca inversa, in questo modo:
- Accedete a Google e spostatevi sulla ricerca per immagini;
- Cliccate sulla iconcina della macchina fotografica (ricerca tramite immagine);
- Caricate il file immagine dal vostro computer o inserite la URL di una immagine;
Google restituirà quindi dei risultati di ricerca sulla base di immagini simili e del contenuto a esse correlato. Tutto questo cosa significa? Molti SEO hanno spesso inserito del testo all’interno dell’immagine (con keyword o descrizioni specifiche) per spingere Google a “digerirne” meglio il contenuto e per aiutare il posizionamento. Il nuovo aggiornamento non solo rende tutto questo non più necessario, ma ha come conseguenza che a livello SEO sia fondamentale inserire delle immagini riferite al contenuto principale del testo: non solo l’algoritmo sarà in grado di riconoscere la quasi totalità del contenuto del file grafico, ma sarà anche in grado di restituire tramite la ricerca inversa delle immagini simili al file immagine analizzato.
In sintesi: inseriremo immagini pertinenti graficamente e non ossessivamente adattate a query specifiche per sedurre gli spider dei motori di ricerca. Connessi alla pertinenza grafica e alla qualità del file immagine sono i nuovi filtri di Google: da qualche giorno, cercando su Google Immagini (sia da desktop che da mobile) il motore di ricerca restituisce (oltre ai risultati) anche delle etichette colorate, i nuovi filtri di ricerca. Facciamo un esempio: siamo un utente interessato all’acquisto di un paio di uno smartphone. Digitiamo dunque “smartphone” nella barra di ricerca:
Vogliamo adesso approfondire il catalogo Huawei: cliccando sul filtro “Huawei”, Google restituisce diversi modelli di questa marca:
Tra i modelli, ci piace il g510. Cliccando sull’etichetta colorata “g510”, Google ci fornisce infine una serie di immagini del modello g510:
Ne scegliamo uno di colore bianco e clicchiamo quindi sulla 4 immagine da sinistra. Ecco cosa si apre:
La pagina di un e-commerce, dove il modello che stiamo cercando è in vendita a XXX euro.
Morale: si tratta di un vero processo guidato di acquisto, che fa aumentare esponenzialmente l’importanza delle SERP connesse alle immagini, per monetizzare e convertire il traffico. Per un e-commerce diventa dunque fondamentale apparire in questa SERP e, per farlo, dovrà avere ottime fotografie e file immagine ottimizzati. Un ruolo cruciale potrebbe spettare infine alle AMPs, che aumentano esponenzialmente la velocità di caricamento della pagina e di conseguenza la probabilità di apparire nella SERP per immagini di Google.
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“Personal Branding” e Guest Posting: una nuova arma SEO?
Cosa significa fare “Personal Branding”? Esattamente quello che sto facendo io adesso: mi spiego meglio. Come nella vita reale, farsi conoscere è fondamentale per acquisire credibilità, nelle amicizie, negli affetti come nelle trattative e nelle negoziazioni. Io faccio il SEO Specialist e ho pensato: cosa posso offrire ad altre web, che sia per loro utile, interessante per la l’utenza e che mi permetta di farmi conoscere? La risposta è stata semplice: la mia esperienza. E perché farmi conoscere e condividere le mie riflessioni e la mia esperienza dovrebbe essere utile anche per il mio blog o per la mia azienda? Per vari motivi:
- Se inizio a essere conosciuto come “contributor” o “autore”, sarà più facile per me stringere nuove collaborazioni e guadagnare in credibilità;
- Chi accetta i Guest Post, di solito concede un link in firma (quasi mai – correttamente – nel testo). Potrete quindi portare link di qualità al vostro sito personale o aziendale, in cambio di contenuto utile;
- I commenti al post sono importanti: in ambito SEO, il Guest Posting è condivisione. Delle proprie esperienze, pratiche, test, etc. Se il vostro Post avrà successo, dai commenti potrete spesso imparare – e correggere.
- Le relazioni sono importanti: molte occasioni di collaborazioni e arricchimento, sono nate dalla semplice disponibilità a scrivere qualcosa per qualcun altro o a collaborare a un progetto.
- Infine: vuoi mettere la soddisfazione?
Ricordate: non è vero che quando scrivete per il blog di qualcun altro, dovete scrivere come se steste scrivendo per il vostro. Dovete scrivere MEGLIO: tirate fuori una idea originale e sviluppatela meticolosamente, scrivete l’articolo migliore che possiate scrivere. Solo quando sentirete che non era possibile fare meglio – proponetelo come Guest Post. Si tratta infatti di una pratica utile se consente di dare informazioni utili all’utenza, stringere legami ed essere fieri di aver donato un buon contenuto.
Autore: Valerio Maccarrone, Content Manager & SEO Specialist presso MioDottore.it, gruppo Docplanner.
Laureato presso l’Università di Catania in Storia della Filosofia, in Spagna ho lavorato come Account Administrator a Madrid per IBM (Settembre 2011-Settembre 2012), come redattore pubblicitario per Grupo Intercom (Maggio-Settembre 2011) e come SEO Copy freelancer. Rientrato in Italia, ho lavorato per Zoetis (Customer Service Specialist) e attualmente sono Content Manager e SEO Specialist presso MioDottore.it, dove curo il blog, l’outreach, i contenuti promozionali e parte del SEO on-page. Appassionato di Musica, Calcio, Letteratura (e di Henry Miller in particolare), Filosofia e Poker Sportivo.