“Essere presenti su LinkedIn è importante per il mio lavoro?” “È un social network come tutti gli altri o è davvero professionale?” “È vero che qui i datori di lavoro ricercano personale ?”
Sono domande che ascolto spesso quando si parla di LinkedIn, un social network professionale (davvero!) che accoglie più di 200 milioni di utenti in oltre 200 paesi. In questo post proverò a rispondere e aggiungere altri dettagli da non sottovalutare.
Profilo: la prima impressione.
Quando incontriamo una persona possiamo basarci innanzitutto sull’aspetto per muovere i primi giudizi. Poi spiaccichiamo qualche parola e ne ascoltiamo altrettante: secondo step. Di solito approfondiamo la conoscenza se l’interlocutore ci piace, difficilmente continuiamo la conversazione se non recepiamo nulla di interessante.
Adottiamo all’incirca lo stesso comportamento su LinkedIn: guardiamo la foto del profilo, leggiamo il ruolo e l’ambito professionale, la provenienza (non necessariamente in questo ordine) e decidiamo se richiedere il collegamento o no. Giusto? Bene. Per cominciare, allora, citiamo il social network
“Scrivi un titolo convincente, che invogli le persone a leggere il tuo profilo. Metti in evidenza le novità.”
Molti professionisti consigliano di inserire nello spazio riservato al titolo professionale il ruolo a cui ambisci, per essere rintracciato con più facilità e per quel determinato ruolo dai datori di lavoro. Una cosa è certa, però: devi avere almeno le competenze base richieste, altrimenti rischi di rovinare la tua reputazione e fare una figuraccia al colloquio.
“[…] Su LinkedIn, una volta che avrete compreso che non si tratta di un curriculum online e che il profilo deve essere una sorta di landing page finalizzata ad attirare altri professionisti interessati a voi, dovrete ricercare il dialogo e la connessione con i professionisti del vostro settore. […] LinkedIn è uno strumento di apprendimento. Al contrario delle altre piattaforme in cui i video dei gatti intasano le news feed, sulla piattaforma professionale per eccellenza i contenuti saranno indirizzati alle professioni e al business.[…]” Riccardo Scandellari.
Evita nomi complicati o inglesismi inutili per i titoli professionali. Se scrivi in inglese perché vuoi lavorare all’estero e per aziende o agenzie straniere, allora usa la stessa lingua per l’intero profilo, altrimenti LinkedIn ti dà la possibilità di crearlo in più lingue.
Non dimenticare i suggerimenti: ti appaiono in alto quando controlli il tuo profilo e ti aiutano a completarlo ponendoti alcune domande sulle sezioni che hai inserito.
La foto del profilo è un’altra incognita per parecchi utenti: un medico dovrebbe evitare di mostrarsi in abiti sadomaso, un bancario di farsi vedere con una pistola, un grafico di apparire con un gattino in braccio e così via. Scherzi a parte, in giro per il social se ne vedono davvero di tutti i colori, quindi, salvo immagini studiate per determinate strategie comunicative (non approfondiamo), scegli per il tuo profilo una semplice fotografia che ritragga te e basta (meglio se metti in evidenza il tuo viso). Se devi ritoccare l’immagine, fallo bene e non mettere in evidenza pixel o scontorni. La tua foto deve mostrare la tua personalità.
Ricorda: la prima impressione non è sempre decisiva, ma aiuta!
Linkedin e la reputazione professionale on line.
Nel suo Manuale di buonsenso in rete, Alessandra Farabegoli scrive che
“LinkedIn è un social network dedicato alla gestione del proprio profilo lavorativo e delle relazioni professionali. Utile a chiunque cerchi od offra lavoro o semplicemente voglia gestire al meglio la propria reputazione professionale online.”
Come non darle ragione. Le statistiche sugli sviluppi di questo social network confermano il suo successo in tutto il mondo.
LinkedIn ti permette non solo di inserire in modo leggibile e tutt’altro che noioso il tuo curriculum vitae, ma anche di collegarti con altre persone che svolgono un lavoro simile al tuo, con amici, clienti, aziende e molti altri.
E poi?
E poi LinkedIn ti dà la possibilità di elevare la tua reputazione on line. Google, ad esempio, assegna a questo social un ranking elevato, perché lo considera una fonte affidabile di informazioni sull’utente. È molto probabile, infatti, che se cerchi il tuo nome sul motore di ricerca, tra i primi risultati vedrai apparire proprio LinkedIn. Motivo in più per compilare ogni spazio con onestà e attenzione ai dettagli.
Molte aziende e agenzie utilizzano LinkedIn per cercare personale: lo fanno attraverso annunci a pagamento, ma può anche capitare che ti arrivi un messaggio diretto con richiesta di approfondire la conoscenza attraverso un colloquio o l’invio di un portfolio.
Nella sezione Privacy e impostazioni puoi permettere a LinkedIn di inviarti notifiche relative alle nuove opportunità di lavoro, agli aggiornamenti dei tuoi collegamenti e altri suggerimenti.
Attenzione: non invitare chiunque a far parte della tua rete, perché potresti rischiare di diventare talmente antipatico e rompiscatole da essere offeso come SPAM.
N.B. Controlla periodicamente il tuo profilo e tienilo aggiornato.
Condividere si può. Nel modo giusto.
Lavori on line e non hai un blog? Riccardo Esposito ti direbbe di aprirlo immediatamente, e ha ragione. Pensaci e organizzati, nel frattempo sfrutta LinkedIn per pubblicare i contenuti che vuoi condividere con la tua rete di contatti: post di altri o scritti da te è una tua scelta, ma ricorda di utilizzare una strategia. Anche qui, sì.
I contenuti devono poter arricchire il bagaglio che ti porti alle spalle e che ti accompagnerà fino ai colloqui e molto più lontano. Inserire informazioni e aggiornamenti utili ai tuoi collegamenti è l’occasione giusta per crearti quella reputazione on line di cui tanto si parla. Dunque cogli l’attimo!
Hai già un blog? E allora cosa aspetti? Condividi i tuoi post anche su LinkedIn, ma fai attenzione a non diventare SPAM. Lo so, sono una ripetitiva-consapevole, ma è importante che i contenuti condivisi con la tua rete siano coerenti con il profilo professionale che vuoi promuovere nel web.
Ricorda, inoltre, che LinkedIn non può sostituire il tuo blog, ma farlo conoscere agli altri sì.
Fare rete in LinkedIn: un gol assicurato.
Fare rete in LinkedIn significa aumentare le possibilità di trovare lavoro, conoscere colleghi e persone influenti nel tuo settore, diventare un punto di riferimento professionale nel web.
Come costruire una rete di contatti? Semplice: ecco in breve alcuni suggerimenti.
- LinkedIn ti dà la possibilità di collegarti ai tuoi contatti di posta elettronica, accedendovi direttamente: dal menù a tendina scegli rete e clicca aggiungi collegamenti (ricorda di selezionare solo gli indirizzi con cui vuoi collegarti).
- Quando inviti un utente a far parte della tua rete, scrivi un messaggio personalizzato. Lo dice la netiquette e il buon senso.
- Non accettare qualunque richiesta: cerca di mantenere la qualità della tua rete e la coerenza con la professione che svolgi o cerchi. Diffida degli utenti che non inseriscono foto e altre informazioni di base.
- Cerca i contatti che possono arricchire la tua rete professionale: esplora LinkedIn e sfrutta i suoi suggerimenti.
- Iscriviti ai gruppi di discussione che ti interessano e partecipa alle conversazioni: dì la tua, offri ai membri informazioni utili e creati la tua reputazione. In questi gruppi conoscerai altri professionisti con cui puoi collegarti.
- Segui agenzie, aziende e altre realtà dove vorresti lavorare o con cui vorresti collaborare. È un primo passo, ma lo sai: il cammino è lungo e da qualche parte dovrai pur iniziare!
Aggiungere alla tua rete LinkedIn gli utenti è utile anche perché tra te e gli altri ci sono più gradi di separazione: dunque, avere più contatti equivale ad avere più possibilità di conoscere professionisti del tuo settore ed entrare nelle loro liste dei possibili collegamenti (quegli avvisi che ti vengono notificati anche via mail).
Distinguiti dalla massa!
Un articolo sul corriere.it ci svela quali sono state le espressioni più comuni in LinkedIn nel 2014 (inserite soprattutto in riepiloghi e biografie). Questa è la classifica delle prime 10 italiane.
Una critica? Poca dinamicità e quel pizzico di banalità che spesso guasta.
- Esperto (o ne sai, o non ne sai! ndr)
- Responsabile (alla tua età ci mancherebbe… ndr)
- Creativo (e basta: sono tutti creativi a questo mondo! ndr)
- Specializzato
- Problem solving
- Motivato (da che? ndr)
- Appassionato (come un collezionista di figurine! ndr)
- Multinazionale
- Strategico
- Dinamico (fai anche jogging? ndr)
Vanessa Aloise di Wired ne propone due in più.
- Ambizioso (vuoi fregarmi il posto? ndr)
- Organizzato (scrivania e agenda sempre in ordine? ndr)
A chi non ha le idee ben chiare consiglierei prima di tutto di chiarirsele, anche con l’aiuto di qualche conoscente che lavora nel settore o sbirciando nei giusti angoli del web, e mal che vada di utilizzare qualche sinonimo per diversificarsi dalla massa.
Hai qualche altro consiglio su come gestire un profilo LinkedIn efficace? Scrivici nei commenti!