La fine dell’author..evolezza?

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Pubblicato il 29 Luglio 2014

In questi giorni si è fatto un gran parlare della decisione di Google di rimuovere il segno grafico l’authorship markup dalle SERP. “Ma come..” si sono chiesti i marketer “..avevo la mia bella faccetta direttamente sui risultati di ricerca, e adesso? Non serve più?

Da lì sono partite le solite invettive da Adam Kadmon e rettiliani vari “Google Plus è morto“, “Google ci ha usato per portare gli addetti ai lavori sul suo social network” etc.

Io non ho la palla di vetro, quindi non so come si muoveranno  in questo senso. E se ce l’avessi, non starei mica a pensare ai cavoli di Google ma mi giocherei le partite come in Ritorno al Futuro ma questa è un’altra storia.

Secondo il mio modesto parere 

ovvero, il collante fra tutti i servizi offerti dal colosso digitale e quindi difficilmente farà la fine di Orkut e compagnia.

La fine delle faccette non dell’Author Rank

Premessa: non si è mai parlato ufficialmente di Author Rank, ovvero di un algoritmo che modifiche le SERP con i segnali sociali (condivisioni, +1, etc.) esclusivamente del social network di Google. Al massimo, cioè che gli si avvicina è il brevetto del 2011 chiamato Google Agent Rank a cui ha fatto seguito l’authorship markup incriminato.

IMHO va fatta una distinzione forte: ciò che Google ha rimosso ad oggi, non è tanto il “rel=author”, ovvero l’attribuzione del contenuto, che ad oggi ancora esiste – ma semplicemente la sua rappresentazione grafica, l’orpello vanesio nei risultati di ricerca.

Come inserire l’authorship markup

Perché? Una teoria, ma sempre di teoria si tratta perché non supportata da dati, è quella che la presenza di faccette in SERP ammazzasse il CTR sugli annunci pubblicitari, la principale fonte di introito del motore di ricerca.

Ad ogni modo, ciò che importa oggi è che l’attribuzione dei contenuti è ancora viva e vegeta e se navighi da loggato sulla galassia Google, esiste ancora – e in certi risultati di ricerca, in base ai tuoi accerchiamenti – ed è netta la differenza fra la SERP privata (che sono i risultati di base mostrati da loggati) e la SERP “pubblica” e pulita.

Quindi, l’autorevolezza è ancora un segnale di posizionamento?

Fermo restando che siamo ancora nella mano del Buddha.. cioè di Google per quanto riguarda ciò che ci aspetta, sono dell’idea – lieto sempre di essere smentito se dico panzane – che la scelta di rimuoverne l’orpello grafico non mini l’esperienza del fantomatico Author Rank.

Ne abbiamo parlato con Salvatore Russo – che su Google Plus ci ha scritto un libro – in un webinar di botte-e-risposte.

E tu, cosa ne pensi?

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