Cosa è un piano editoriale?
Ecco la mia definizione: una mappa che ti aiuterà a lavorare meglio, a seguire una linea, a sbagliare meno. Il piano editoriale costruisce un perimetro elastico per accogliere le novità e gli imprevisti senza rivoluzionare i punti fissati.
Questo è stato il tema principale del webinar che ho organizzato con Webhouse. Piano editoriale: cosa è, come usarlo nel migliore dei modi, quali sono i punti da approfondire. In due ore ho cercato di toccare i passaggi che portano alla definizione di una strategia ben definita e, soprattutto, capace di guidarti giorno dopo giorno.
I passaggi li ho elencati in questo articolo pubblicato su Webhouse. Ecco una sintesi:
- Target
- Contenuti
- Tempo
- Crisi
- Fonti
Il piano editoriale, quindi, esamina il target e gli argomenti da comunicare considerando i tempi utili al blog e le fonti per trovare i temi giusti. Quali sono, secondo te, gli aspetti da approfondire? Io ne ho scelto uno: il calendario.
Perché evidenziare proprio questo argomento? Semplicemente perché rappresenta la parte operativa del piano editoriale, quella che ti permette di mettere su carta (digitale o meno) gli sviluppi quotidiani del blog.
Hai dato un volto al tuo lettore ideale, hai tradotto i desideri del tuo pubblico in contenuti da affrontare nei tuoi post (coinvolgendo anche i valori del brand), hai individuato degli obiettivi realistici, operativi. Ora devi usare un foglio excel per creare un calendario, proprio come vuole la tradizione editoriale.
Evernote: facciamo brainstorming?
Fermo. C’è un passaggio chiave che devi sviluppare e che ti permette di trasformare idee disordinate in pianificazione: il file di brainstorming. Quando lavori in una redazione c’è sempre un momento in cui le idee si lanciano sul tavolo e si cercano i titoli migliori per dare vita al tuo calendario editoriale.
Ma quando la redazione è composta solo da quella persone che vedi nello specchio?
Ti lascio la mia soluzione: crei un taccuino su Evernote (conosci Evernote, vero?) nel quale includi tutti gli articoli che ti interessano, che ti possono aiutare. Per includere i contenuti che trovi online puoi usare il web clipper da installare sul browser; i post che leggi su Feedly, invece, si inseriscono facilmente grazie al pulsante ufficiale o alle funzioni IFTT.
Oltre ai post che trovi in rete, su Evernote devi creare un file vuoto. Questo è il tuo block notes: qui devi segnare le bozze dei titoli, le idee, le headline che ti colpiscono e che vuoi sviluppare. Io ti consiglio di dividere il file in due parti: i titoli chiusi, che puoi inserire nel calendario, e i progetti in fase embrionale.
Se preferisci una soluzione su file .doc ti consiglio l’articolo di Daniele Imperi.
Largo al calendario
Ora devi creare il calendario vero e proprio. Io ti consiglio due strade: foglio excel o foglio di calcolo su Google Drive. Come sempre, preferisco la seconda opzione perché è facile da condividere con i collaboratori (ecco una piccola guida a Google Drive).
Ecco, adesso devi usare linee e caselle. In alto indichi il mese di riferimento, sull’asse orizzontale inserisci il giorno della settimana, su quello verticale (se vuoi) la categoria. Nelle caselle, invece, riporti il titolo del post.
Un’alternativa: inserire sulla linea verticale i titoli dei post e sull’orizzontale le categorie: data di pubblicazione, categoria di riferimento, autore, tag e altri dettagli. Io preferisco questa soluzione quando ci sono diversi aspetti da sottolineare (ad esempio anche la CTA o il tag title) ad altri collaboratori. Per situazioni semplici e poco impegnative consiglio il primo modello.
Editorial Calendar è perfetto per chi ama i plugin integrati in WordPress, ma la soluzione ideale (e qui rispondo alla domanda di Alberto Riva) è Google Calendar. Il motivo? Te ne elenco cinque:
- Puoi creare degli alert email per non dimenticare le pubblicazioni.
- Puoi scegliere un colore diverso per differenziare autore o argomento.
- Gli appuntamenti hanno uno spazio interno per i dettagli.
- Il calendario è condivisibile con altri utenti.
- Puoi definire le pubblicazioni anche in base all’orario.
Ecco uno screenshot dell’evento Google Calendar: come vedi ci sono tutte le opzioni per organizzare la pubblicazione. Per approfondire l’argomento ti consiglio di dare uno sguardo a questo post di Hubspot (fonte immagine).
Quando rinnovare il calendario?
Ho dato qualche indicazione relativa agli strumenti del calendario editoriale. Ora voglio rispondere alla domanda che Gloria Vanni ha lasciato su Twitter: con quale frequenza si rinnova un calendario?
@RiccardoE @alberto_riva @lauravolpi_it Super soddisfatta… domanda: ogni quanto fai il tuo calendario?
— gloria vanni (@nogenio) 14 Gennaio 2014
Dipende dai tempi stabiliti. Io credo che sia utile avere almeno due settimane di programmazione anticipate che ti permettano di non ritrovarti a decidere giorno per giorno le tue azioni. La programmazione deve essere elastica, capace di adattarsi ai cambiamenti della realtà che ti circonda. Ma allo stesso tempo deve darti gli strumenti necessari per affrontare le pubblicazioni con un buon anticipo.
La tua opinione
Ora lascio a te la parola: ti piace l’argomento? Tu quale soluzione usi per creare il tuo calendario editoriale? Lascia le tue domande e le tue riflessioni nei commenti!